L’accesso ai servizi sanitari in una app

16 Settembre 2021


L’integrazione a Taranto passa anche attraverso una App.

Multilingue e destinata a facilitare l’acquisizione di informazioni sull’assistenza e i servizi sanitari e socio-sanitari dell’ASL di riferimento da parte dei migranti, l’App “FARI Sanità per Stranieri” è l’ultimo output realizzato dal Progetto “FARI – Formare Assistere Rispondere Includere”.

L’obiettivo dell’applicazione è venire incontro alle esigenze degli stranieri che, per problemi linguistici, di conoscenza delle procedure e dei servizi offerti dal sistema sanitario, riscontrano maggiori difficoltà ad accedervi. Uno strumento informatico che fornisce chiarimenti, contatti e indicazioni che si rendono necessari sulla base delle esigenze del paziente, anche in forma personalizzata attraverso chat con esperti e gruppi di discussione.

Dieci le lingue fra le quali l’utente può scegliere: italiano, inglese, francese, spagnolo, russo, cinese, arabo, bengali, pashtu e somalo.

L’App, disponibile sui sistemi informativi Android e iOS, è inoltre integrata con i principali social network e può essere scaricata e fruita gratuitamente senza alcuna registrazione per le funzionalità di base. Per l’accesso a particolari servizi specifici, come la possibilità di fare segnalazioni e l’utilizzo della chat integrata, è invece richiesta la registrazione gratuita tramite la compilazione di un modulo informatico o l’accesso con profilo Facebook, Twitter, Google o Apple.

Il progetto Fari è promosso dall’Azienda sanitaria locale di Taranto con il finanziamento del PON Legalità.

L’obiettivo del progetto consiste nel tutelare la salute dei migranti in condizione di vulnerabilità presenti nelle province di Taranto, Lecce e Brindisi, garantendo l'accesso ai servizi socio-sanitari, il supporto di mediatori culturali e il potenziamento delle competenze individuali e organizzative degli operatori.

Oltre all’App il progetto offre un pacchetto formativo, in aula e in modalità e-learning, dedicato agli operatori sanitari e ai mediatori culturali, per accrescere le loro competenze in materia di gestione della salute dei migranti, ma anche ai migranti stessi per informarli sui servizi socio-sanitari a loro disposizione.


16 Settembre 2021

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