L’inclusione sociale e lavorativa in F.A.S.I.
11 Giugno 2020
Marginalizzazione sociale, situazioni di crisi economica, devianza rappresentano contesti fertili per la criminalità, che attrae i soggetti più deboli rendendo più difficile la loro integrazione nell’economia legale. È per queste ragioni che il PON Legalità, fra i suoi obiettivi, persegue anche l’inclusione sociale e lavorativa di immigrati regolari, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, per favorirne l’integrazione nei contesti socio/economici territoriali, attraverso specifici percorsi di formazione, orientamento al lavoro e accompagnamento all’autoimprenditorialità.
Un esempio già operativo di questa strategia è il progetto “F.A.S.I. - Formazione, Auto-imprenditoria e Start-Up per Immigrati Regolari”, dell’Ente Nazionale per il Microcredito, che prevede la realizzazione di percorsi rivolti ai migranti regolarmente presenti nelle regioni meno sviluppate, con l'obiettivo di favorire lo sviluppo dell’auto-imprenditorialità, start-up di impresa e piena autonomia occupazionale. 42 “antenne territoriali”, presenti in tutte le province delle regioni interessate dall’intervento, hanno profilato 10 mila migranti, al fine di analizzarne i fabbisogni e raccogliere informazioni su eventuali gap di conoscenze e competenze ed eventuali aspirazioni lavorative.
Lo scorso 15 maggio sono partite le prime sessioni formative on line, in considerazione delle difficoltà ad effettuare attività d’aula in presenza in questo periodo, dedicate al miglioramento delle conoscenze di base, delle competenze economiche e degli elementi fondamentali di educazione imprenditoriale. Un percorso virtuoso che coinvolgerà, in tutto, circa 3 mila migranti, accompagnandoli verso una inclusione socio lavorativa piena e nella legalità. Quelli di loro che avranno dimostrato una maggiore preparazione potranno usufruire di un ulteriore modulo formativo che li renda in grado di partecipare alle procedure di accesso all’albo degli “Operatori in servizi non finanziari” (tutor) e quindi di affiancare altri migranti nell’elaborazione di modelli di business per lo sviluppo di attività imprenditoriali.
Al termine di questa fase di formazione, su base volontaria e fino ad un massimo di 2 mila e 500 partecipanti, si potrà accedere ad un pacchetto di avviamento all’autoimprenditorialità che prevede l’affiancamento di un tutor per la redazione di un business plan.
Con un investimento complessivo di circa 14,5 milioni di euro il PON Legalità supporta così l’integrazione sociale e lavorativa. Perché un Paese più inclusivo e un Paese più sicuro.
11 Giugno 2020